Milano-Sanremo 2019, Nibali: “Stesse aspettative di un anno fa, mi colloco alle spalle dei grandi favoriti. Non sottovalutate Valverde”
Vincenzo Nibali va a caccia di una difficilissima impresa alla Milano-Sanremo 2019. Dopo aver sorpreso tutti con un attacco violento a metà della salita del Poggio un anno fa, che gli ha permesso di guadagnare un discreto vantaggio allo scollinamento e di difenderlo nel successivo tratto in discesa fino al trionfo di via Roma, l’alfiere della Bahrain-Merida proverà a ripetersi domani nella Classica più incerta e impronosticabile tra le Monumento, alla quale si presenta con una condizione in divenire e sulla scorta di una Tirreno-Adriatico che ha corso esclusivamente in preparazione del Giro d’Italia. Alla vigilia di quella che è ad oggi l’ultima gara ad aver vinto, lo Squalo si è così soffermato in conferenza stampa.
L’anno scorso non eri tra i favoriti, ma poi hai vinto. Il fatto di avere già vinto come ti fa arrivare alla corsa?
Cambia poco, arrivo più o meno con le stesse aspettative. Anche in passato avevo provato tante volte da lontano, conquistando il podio, ma non la vittoria. Quest’anno ci sono tanti favoriti come Alaphilippe, Kwiatkowski, Sagan e Viviani, che hanno cinque stellette. Io sono uno di quei corridori che si posiziona subito dietro. Il copione resta quello dell’anno scorso: in caso di sprint finale saremo tutti per Colbrelli, in caso di grandi movimenti prima sicuramente io e Mohoric siamo i corridori più quotati per seguire gli attacchi da lontano.
Meglio una gara tirata dall’inizio o una gara tattica nel finale?
Questo non lo possiamo prevedere, non possiamo sapere come sarà disputata la corsa. La tattica gioca ruolo importante, ma ancora più importante è arrivare con delle buone energie nel finale.
Tanti corridori hanno vinto in età avanzata: questa statistica ti incoraggia?
La Sanremo è una corsa che richiede prima di tutto esperienza e nel corridore stesso richiede molto fondo. Ovviamente un corridore un po’ più maturo ha tutte e due queste cose. Fa sempre piacere vivere questa corsa, per me come per tanti altri. Vincere due volte consecutivamente penso che sia molto difficile, già è difficile riuscirci una. Cipollini ci ha messo qualcosa come 10-12 volte per farcela.
Il fatto di aver già vinto con un attacco ti fa vivere più fiducioso nel fatto che questo sia possibile?
Se c’è l’opportunità di attaccare per me è normale provarci sul Poggio o la Cipresa, molto meglio il Poggio. Non abbiamo ancora parlato della tattica. Non so come stia Colbrelli, il nostro velocista di riferimento, e bisognerà vedere anche l’andamento della corsa.
Un corridore di cui non si è parlato ma che pensi possa fare bene domani?
Non si è parlato di Valverde, ma è un corridore che se viene per correre la Milano-Sanremo lo farà nel migliore dei modi.
Dopo la tua vittoria dell’anno scorso sei stato sommerso da molto affetto: a cosa pensi sia dovuto?
A diversi fattori, la Milano-Sanremo mancava da tanto tempo in Italia. In tutti questi anni, comunque, in qualche modo ho saputo costruire e regalare un po’ di emozioni ai fan. Quindi so che i tifosi si aspettano qualche successo da me. Ricordo anche al Giro un affetto simile, non solo quando ho vinto ma anche quando sono stato male e le cose non andavano come volevo. Molti ci sono stati sia nella vittoria della Milano – Sanremo, ma anche nella sconfitta.
Qual è il meteo ideale per te?
Ho visto il meteo e dovrebbe essere buono. Ma questo non cambierà le tattiche di corsa. Con le condizioni avverse posso avere una buona giornata, ma non è sempre così. L’anno in cui fece molto freddo alla Milano-Sanremo, con la neve, fu una giornata durissima…
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